Film

E JOHNNY PRESE IL FUCILE

E Johnny prese il fucile (Johnny Got His Gun) è un film del 1971 scritto e diretto da Dalton Trumbo, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 24º Festival di Cannes.
Joe, un giovane americano, viene chiamato alla leva dal suo paese e spedito a combattere sul fronte francese durante la Prima Guerra Mondiale.
Durante l’ultimo giorno di guerra viene colpito da un obice in pieno petto, ma viene salvato per miracolo dagli Alleati, che lo curano in un ospedale militare. Joe tuttavia è ormai ridotto a un tronco umano (“un pezzo di carne che vive”): ha perso gli arti superiori e inferiori, la vista, l’udito e vive attaccato ad un respiratore. Dopo un paio di anni in questa condizione impara a comunicare muovendo la testa secondo l’alfabeto Morse, e chiede ai medici militari di ucciderlo o di essere esposto al mondo, per far vedere a tutti gli orrori e la follia della guerra, ma all’inizio questi movimenti vengono scambiati per segni di follia, e quindi Joe viene sedato, in seguito, grazie all’aiuto dei militari, viene capito, ma le sue richieste non verranno accolte.

LE INVASIONI BARBARICHE

Le invasioni barbariche è un film canadese del 2003, scritto e diretto da Denys Arcand, vincitore di numerosi premi tra cui l’Oscar al miglior film straniero, dedicato al delicato tema dell’eutanasia.
Remy, un cinquantenne professore di storia, ha un tumore e viene ricoverato. L’ex moglie Louise chiede al figlio Sébastien, affermato uomo d’affari che vive a Londra, di venire a trovare il padre, anche se tra i due i rapporti si sono praticamente interrotti da tempo. Sébastien parte e raggiunge l’ospedale a Montréal; resosi conto della gravità della malattia del padre cerca di fare di tutto per rendergli gli ultimi giorni lieti e sopportabili.
Così, col suo denaro paga funzionari ospedalieri e sindacalisti per mettere in ordine un reparto, chiama i vecchi amici e fiamme del padre avvisandoli e invitandoli ad andare da lui, paga alcuni ex-allievi perché lo vadano a trovare, farà comperare eroina per alleviare i dolori della malattia.
Il tempo passa inesorabilmente fino a quando Remy — stanco della sua situazione — riceverà il colpo di grazia con un’overdose, che lo libererà dalla continua sofferenza.

MARE DENTRO

Il film è stato prodotto da “DMK Dreamwork Entertainment Italia” patrocinato dall’ “Associazione LUCA COSCIONI” ed è stato realizzato con un budget ridottissimo.
La storia nata da un idea di Mauro Cerminara, narra la vicenda di Alex giovane calciatore di talento, la cui vita viene sconvolta da un incidente automobilistico, che lo costringe immobile a letto spezzando tutti i suoi sogni. Da quel giorno per Alex inizia una nuova vita, una vita che non accetta, e dagli spazi immensi dei campi di calcio si ritrova chiuso in una stanza dove il suo unico svago consiste nel sognare di viaggiare per il mondo attraverso “La finestra sul mare” della sua stanza.
Inizia così a farsi largo dentro la sua mente quel processo interiore che nessuna cronaca riuscirà mai a farci capire. Così un giorno decide che è arrivato il momento di aver coraggio, e di chiedere di metter fine alla propria esistenza,questa sua decisione scatena aspri conflitti con le persone a lui care, in particolare col suo migliore amico Denis noto Dj radiofonico, che in tutti i modi cerca di convincerlo che vale la pena continuare a vivere comunque, e che questa sua idea non farà altro che fargli ancora più male, visto che non vi sono leggi che trattano l’argomento.

MILLION DOLLAR BABY

Million Dollar Baby (letteralmente la ragazza da un milione di dollari) è un film del 2004 diretto ed interpretato da Clint Eastwood.
Dedicato al mondo della boxe e tratto da un racconto della raccolta Rope Burns di F.X. Toole, il film vede protagonisti lo stesso Eastwood, Hilary Swank e Morgan Freeman.
L’ex pugile ed allenatore Frankie ha un peccato da farsi perdonare. Non sappiamo quale sia. Sappiamo che da anni scrive lettere alla figlia lontana senza mai ottenere risposta. Ogni mattina va a messa. Quando Maggie gli chiede di allenarla, e dopo il diniego iniziale egli accetta, torna a fare il padre con una nuova figlia. Una figlia che va in missione, combatte e vince, riscattando entrambi, fino alla tragedia finale: per un colpo scorretto rimane paralizzata. Maggie è talmente disperata da cercare di togliersi la vita staccandosi a morsi la lingua. Quando gli chiede di praticarle l’eutanasia, Frankie chiede consiglio al prete, il quale però non sa che ripetergli la fredda dottrina. Frankie mette fine alla vita di Maggie, senza gioia, con disperazione. E sparisce, ossia “muore” pure lui. Qualcuno ha visto nella storia una sorta di “Passione”, umana e tragica. L’accappatoio che Franckie regala a Meggie porta scritto, in gaelico, Mo Cuishle, ossia “mio sangue”.

YOU DON’T KNOW JACK

You Don’t Know Jack è un film per la tv americana diretto dal premio Oscar Barry Levinson (e interpretato da Al Pacino, John Goodman e Susan Sarandon) che è valso ben 15 nomination agli Emmy 2010.
Il film racconta la storia davvero impressionante di Jack Kevorkian, il medico in pensione soprannominato “dottor morte” che negli anni ’90 fece grandissimo scandalo (fino a finire in prigione condannato per omicidio) per aver praticato l’eutanasia a più di 130 pazienti giunti allo stadio terminale della loro malattia che chiedevano coscientemente di morire per poter finalmente smettere di soffrire inutilmente.

IL PAZIENTE INGLESE

Il paziente inglese (The English Patient) è un film del 1996 diretto da Anthony Minghella, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Michael Ondaatje.
Alla fine della seconda guerra mondiale un uomo gravemente ferito viene condotto da Hana, infermiera franco-canadese, in un monastero diroccato in Toscana. Il paziente, con un filo di voce, dice di non ricordare niente di sé e del proprio passato. L’unico indizio per capire qualcosa è un libro che si porta dietro, una copia delle storie di Erodoto. Nel monastero arriva poco dopo un altro canadese di nome Caravaggio che ha le mani coperte a metà e non vuole rivelarne il motivo. Ma ben presto viene fuori che Caravaggio è stato in Nord Africa durante la guerra, e che proprio lì il paziente è stato ferito. Sul filo del ricordo, si dipana allora la storia che aveva visto alla fine degli anni Trenta il paziente, ossia il conte d’origine ungherese Laszlo, entrare nel gruppo della Royal Geographic Society che doveva disegnare le mappe delle zone desertiche, e qui innamorarsi, ricambiato, della bella Katherine, moglie dell’aristocratico Geoffrey, entrambi nella spedizione. Poi lo scoppio della guerra, la difficoltà di conciliare la storia d’amore con le necessità militari, i doveri contro il nemico, le differenze di nazionalità: Katherine resta sola nel deserto e muore abbandonata, Laszlo è ferito, Hana lo cura con pazienza, ma quando si capisce che tutto è inutile, è Laszlo stesso ad invitarla a porre fine alla sua sofferenza. Hana però, da quel tragico episodio, trova la forza per andare avanti e cominciare una nuova vita.

DI CHI E’ LA MIA VITA?

Di chi è la mia vita (Whose Life Is It Anyway?) è un film diretto da John Badham nel 1981.
Ken Harrison, scultore famoso e abile scenografo, ha un incidente stradale e rimane paralizzato. Non potrà più usare gli arti (specialmente le mani) e dovrà trascorrere la sua vita in un letto o su una carrozzella. Inoltre deve rimanere in ospedale, avendo bisogno della dialisi per vivere. E’ ridotto a un tronco che vegeta e soffre: una vera prigione, nella quale il pensiero sempre più lucido della sua triste sorte lo tortura, per l’impotenza di potersi esprimere come uomo e come artista. Giunge così ad allontanare anche Pat, la sua giovane amica, perché si rifaccia una vita. Si ribella alle cure del primario della clinica di Boston, Michael Emerson, e della sua assistente Claire Scott che gli dimostra affettuose attenzioni, segni di amore, che il malato rifiuta. E’ ormai deciso a non vivere come un tronco che vegeta, torturato da una lucidissima intelligenza. Incarica perciò un giovane avvocato di querelare l’ospedale che gli impedisce di essere dimesso e di morire. Il giudice darà ragione a Ken che potrà così lasciare l’ospedale.

LA MIA VITA SENZA ME

La mia vita senza me è un film del 2003 diretto da Isabel Coixet, basato sul racconto Pretending the Bed Is a Raft di Nanci Kincaid.
Ann ha solo 23 anni, eppure la sua vita sembra già scorrere su binari perfettamente delineati. Due figlie e un marito che ama e dal quale si sente amata, una routine perfetta che viene spazzata via un giorno come tanti. Ann si sente male, va in ospedale e dopo una lunga serie di esami le diagnosticano un male incurabile. Apprende la notizia in maniera insolita, un dottore si siede accanto a lei e senza guardarla negli occhi le comunica che le restano poche settimane di vita. Ann non reagisce disperandosi, bensì con estremo distacco e consapevolezza, affronta la morte evitando di guardarla negli occhi per evitare di trascinare i suoi ultimi momenti nell’abisso della disperazione. Non parla della malattia con nessuno, né con la madre e nemmeno con suo marito. Con fredda lucidità pianifica gli obiettivi che si prefigge di raggiungere prima della sua morte, per dare un senso ad una vita priva di sogni che l’ha logorata molto più di quanto la malattia sarà in grado di fare. Una lunga lista fatta di cose banali eppure vere, nelle quali è racchiusa l’essenza di quella che è stata la sua vita. Pianifica di fare l’amore con altri uomini, lei che ha avuto un solo amore, di far innamorare qualcuno di sé e di far pervenire alle sue figlie gli auguri di compleanno fino al diciottesimo anno di età, incidendo la sua voce su delle cassette che il suo medico consegnerà loro di anno in anno. Riuscirà a portare a termine ogni desiderio, spegnendosi serenamente.

LA CUSTODE DI MIA SORELLA

La custode di mia sorella è un film del 2009 diretto da Nick Cassavetes, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Jodi Picoult. Sara Fitzgerald scopre che sua figlia Kate è malata di leucemia. Da quel giorno i genitori tentano di curarla prendendo in considerazione anche l’ipotesi di donare loro stessi sangue, midollo osseo alla figlia, ma è tutto vano perché scoprono di non essere compatibili. Il medico, in maniera confidenziale, suggerisce loro di mettere al mondo un’ altra figlia, una bambina “su misura”, concepita in vitro, per poter essere compatibile con Kate alle donazioni. Nasce così Anna. Sin da piccola viene sottoposta a interventi, prelievi ed esami invasivi al fine di aiutare Kate. Arrivata a 11 anni Anna si oppone, si sente sfruttata e quando le viene detto che deve donare un rene alla sorella, decide di chiedere assistenza legale a un avvocato per avere l’emancipazione medica. I genitori vengono chiamati in causa, mentre la malattia di Kate aumenta, portando il peggio. Kate vomita sangue fino a quando e portata in ospedale. Anna, da parte sua, non vuole donarle il suo rene. Anna si confessa: è stata Kate a dirle di non donarle il rene, perché stufa di vivere in quel modo. Kate, abbracciando sua madre nel letto, muore vicino a lei.

LA PRIMA COSA BELLA

La prima cosa bella è un film del 2010, diretto da Paolo Virzì. Anna Nigiotti nel 1971 era una giovane e bellissima mamma, proclamata Miss del più popolare stabilimento balneare di Livorno. Ora, ricoverata alle cure palliative, sbalordisce i medici con la sua irresistibile e contagiosa vitalità. Il figlio Bruno ha ormai tagliato i ponti con la sua città, la sua famiglia, il suo passato, ma la sorella Valeria lo convince a venire a salutare la madre per l’ultima volta, e Bruno torna malvolentieri. L’incontro, dopo tanti anni, con quella mamma esplosiva, ancora bella e vivacissima, che a dispetto delle prognosi mediche sembra non aver nessuna intenzione di morire, costringe Bruno a rievocare le vicissitudini familiari che aveva voluto a tutti i costi dimenticare.

MA MA – TUTTO ANDRA’ BENE

Ma Ma – Tutto andrà bene è un film del 2015, diretto da Julio Medem. Magda è una giovane madre di un ragazzino che gioca molto bene a calcio. Nello stesso arco di tempo perde il lavoro, il marito la lascia e lei scopre di avere un tumore al seno che ne richiede l’asportazione. A sostenerla nella lotta contro il male saranno il suo ginecologo e Arturo, un ex calciatore conosciuto mentre assisteva a una partita del figlio.
Il film fa una descrizione di come una donna, già provata su altri versanti dalla vita, può affrontare in età ancora giovane il confronto con il cancro e la sensazione di mutilazione della femminilità provocata dall’asportazione di un seno. E’ la storia di una malata di cancro che affronta le sfide legate alla malattia e, contemporaneamente, quelle legate alla vita. La vicenda biografica della sua famiglia si incrocia con quella di un’altra famiglia sconvolta dalla morte traumatica per incidente stradale di due suoi membri, mettendo in risalto la stridente differenza tra la morte improvvisa/rapida e la morte annunciata/preparata. Il film si incentra proprio nella preparazione, personale e familiare, alla morte annunciata per cancro metastatico refrattario alle terapie specifiche. In controluce emerge nettamente anche un desiderio della società che aspira ad una medicina più attenta ai bisogni biografici delle persone.

BELLA ADDORMENTATA

Bella addormentata è un film del 2012, diretto da Marco Bellocchio.Il film si svolge durante gli ultimi sei giorni di vita di Eluana Englaro e racconta le storie di alcuni personaggi direttamente o indirettamente coinvolti. Mentre il caso Englaro rimane sullo sfondo della narrazione, costantemente richiamata da spezzoni di notiziari televisivi e immagini di contestazioni di piazza, si intrecciano le quattro storie al centro del film. Le storie di Rossa una eroinomane che ha scelto di morire, e di Pallido il medico che vuole salvarla. La storia di una famiglia di attori sconvolta dal coma della figlia, in cui la madre una ex attrice di grande talento, si è ritirata per assistere la figlia in coma e per seguire una vita di preghiera e devozione, nella speranza del risveglio della figlia, ma sacrificando a questo, oltre a se stessa, anche il marito e il figlio. La storia di Uliano Beffardi un senatore del Popolo della libertà che proprio durante gli ultimi giorni di vita di Eluana vorrebbe agire secondo coscienza e non secondo la disciplina di partito, votando contro la legge proposta dal Governo Berlusconi e dalla maggioranza di cui egli stesso fa parte che impone che l’alimentazione e l’idratazione non possano in alcun caso essere sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a sé stessi. Uliano Beffardi subisce fortissime pressioni dai suoi colleghi di partito, per votare conformemente alla maggioranza, in un momento di grande difficoltà politica del Governo. Nello stesso tempo, vive un rapporto in crisi con la figlia Maria incrinatosi dopo la morte della madre alla fine di una grave malattia, divenuta una attivista del Movimento per la vita. La storia di Roberto che accompagna il proprio fratello minore uno psicotico bipolare con reazioni violente, a manifestare a Udine a favore dell’interruzione del trattamento di idratazione ed alimentazione forzata a Eluana Englaro e che vivrà una storia d’amore con Maria, conosciuta mentre si trova anche lei a Udine a manifestare sul versante opposto assieme alle associazioni cattoliche che protestano contro l’interruzione del trattamento.

IO PRIMA DI TE

Io prima di te è un film del 2016, diretto da Thea Sharrock, tratto dall’omonimo libro di Jojo Moyes. Louisa Clark vive in una tipica cittadina della campagna inglese e dopo essere stata licenziata il suo buonumore viene messo a dura prova. Trova però lavoro per la famiglia Traynor che cerca un’assistente per il figlio Will di 31 anni che ha avuto un incidente due anni prima rimanendo paralizzato sulla sedia a rotelle, cambiando radicalmente la sua vita.
Nel periodo durante il quale lavorerà per Will, Louise imparerà a conoscerlo e capirà che dietro la corazza di superiorità e freddezza c’è un ragazzo sensibile a cui manca la vita che conduceva prima dell’incidente, piena di emozioni. Dopo aver scoperto che Will ha fatto un accordo con i suoi genitori, in cui si concede sei mesi ancora e poi andrà in una clinica in Svizzera per porre fine alla sua vita, Lou si propone di dimostrargli che la sua vita è ancora degna di essere vissuta, mentre Will spingerà Lou a credere in sé stessa e nelle opportunità che la vita le può offrire. Ma i tentativi di dissuaderlo – nonostante la felicità che la ragazza ha portato nella sua vita – si riveleranno inutili, in quanto Will deciderà lo stesso di morire. Lou, dopo un primo momento di rabbia e dolore, deciderà di rimanergli accanto e lo raggiungerà in Svizzera.

TRUMAN

Truman. Un vero amico è per sempre (Truman) è un film del 2015, diretto da Cesc Gay. Il film ha ricevuto 5 premi Goya. Julian e Tomas sono due amici che si ritrovano dopo tanto tempo. Tomas è venuto dal Canada a Madrid per incontrare Julian che sta per morire. Julian ha lottato per un anno contro un tumore, ma adesso ha deciso di abbandonare ogni cura e vivere serenamente questi ultimi mesi di vita. Julian ha un cane di nome Truman e desidera darlo in adozione. Così contatta una famiglia e glielo lascia per due giorni. Però il loro figlio non accetta che un giorno dovrà dirgli addio, essendo Truman molto anziano, così rifiutano di adottarlo. Julian contatta un’altra signora, ma l’amico Tomas lo convince a non darglielo. Intanto Julian e Tomas vanno ad Amsterdam per salutare il figlio di Julian che compirà ventun anni e non sa dello stato di salute del padre. Vorrebbe dirglielo ma non ne ha il coraggio. Ritornati a Madrid Julian incontra Gloria, sua ex-moglie, e viene a sapere che il figlio, in realtà, sapeva tutto poiché aveva insistito con la madre per conoscere la verità. Dopo quattro giorni Tomas ritorna a Montreal, e all’aeroporto si danno l’addio. Julian consegna Truman a Tomas, che sa che non vedrà più l’amico.

IL VERDETTO (CHILDREN ACT)

Il verdetto è un film del 2017, diretto da Richard Eyre e basato sul romanzo La ballata di Adam Henry di Ian McEwan del 2014. Fiona Maye è giudice dell’Alta Corte britannica e presiede con saggezza e compassione i casi eticamente complessi inerenti al Diritto di famiglia su cui è chiamata a pronunciarsi. Si trova ad affrontare l’urgenza di un nuovo caso: Adam Henry ancora 17enne – sebbene tra pochi mesi compirà la maggiore età – è affetto da leucemia e per salvarsi ha bisogno di una trasfusione di sangue, cura che il ragazzo stesso e i genitori rifiutano, in quanto ferventi Testimoni di Geova. La scelta che si impone a Fiona è tra imporgli la trasfusione per legge per cercare di salvargli la vita o accettare il rifiuto di trasfusione del ragazzo che così morirà.